Billy Wilder riteneva curioso che il più grande attore italiano, Helmut Berger, fosse un austriaco, come lui. Molti lo hanno definito e tuttora lo definiscono: il “divo di Visconti”, altri una meteora che senza il suo Maestro non avrebbe e non ha più avuto nulla da dare alla Settima arte. Bellezza perfetta e temperamento maledetto, angelo (del) perturbante e potenzialità attoriali inespresse o misconosciute: chi era Helmut Berger? Qual è stato il suo percorso nel cinema? Quale il suo contributo?
Controverso, compulso imitatore della vita all’interno dell’arte, scandaloso e provocatorio, ma anche fragile e incompreso: così emerge l’indimenticabile interprete di Il giardino dei Finzi Contini e Gruppo di famiglia in un interno – nato il 29 maggio 1944 a Bad Ischl in Alta Austria e morto il 18 maggio 2023 a Salisburgo – da questo omaggio, che è un viaggio nella sua filmografia. Tra opere arcinote e dimenticate e ruoli spesso ispirati ai caratteri archetipici del personaggio che l’ha reso noto al grande pubblico, Martin von Essenbeck di La caduta degli dèi, Helmut Berger ha dato corpo a una vasta gamma di maschere-persone che dai suoi eccessi, crudeltà e voragini emotive sono state inghiottite.
È caduto, si è rialzato, ha saputo congedarsi dal suo pubblico con signorilità, senza rinunciare allo scalpore che sempre ha accompagnato il suo nome. Per alcuni è stato un enigma indeci- frabile, per altri un grande talento da valorizzare e riscoprire.