I libri di cinema della Bietti andrebbero acquistati tutti, ma questo saggio sul grande regista americano Paul Thomas Anderson è uno dei più belli in assoluto. Merito di un cineasta capace di creare sempre nuovi stimoli e straordinarie suggestioni e dell’autore del libro, Roberto Manassero, uno dei critici più incisivi e brillanti del panorama attuale.
IlSole24Ore
Paul Thomas Anderson è considerato uno dei maestri del cinema contemporaneo. I suoi film – da Boogie Nights a Magnolia, da Il petroliere e The Master (una delle ultime interpretazioni del compianto Philip Seymour Hoffman) ai più recenti Il filo nascosto e l’acclamato Licorice Pizza, finalmente analizzati in
questa edizione aggiornata della prima monografia italiana completa a lui dedicata – raccontano radici culturali, padri padroni, fragili figli, vizi di forma e rare virtù dell’America, e non solo, oggi.
Tutti frammenti di un discorso che si estende anche oltreoceano: capitalismo e religione, consumismo e paranoia, imperialismo strisciante e utopie che si infrangono, passioni sfrenate e pulsione di morte. Narrati con il respiro del grande romanzo americano e l’urgenza di reinventare la lingua del cinema. Questa è l’opera di Anderson. Ovvero: di cosa parliamo quando parliamo di America. L’autore lo spiega con un saggio dalla prosa letteraria originale, ripercorrendo film dopo film – e anche videoclip dopo videoclip – la carriera di un cineasta giovane (PTA è nato a Los Angeles il 26 giugno del 1970) ma già cult.