Maurizio Nichetti è famoso come regista di Ratataplan, Ho fatto splash, Ladri di saponette, Volere volare, che sono stati visti e apprezzati in tutto il mondo. Ma non solo. È un architetto milanese, attore teatrale, regista pubblicitario e sceneggiatore che ha trascorso gli ultimi quarant’anni a confrontarsi con ogni forma di spettacolo, impegnandosi anche nella direzione di festival e scuole di cinema e mantenendosi sempre all’avanguardia in tema di sperimentazione visiva. Ripercorrendo il filo delle emozioni di una vita, in questa autobiografia ci parla con semplicità dei tanti incontri che hanno segnato il suo lavoro – da Jacques Tati a Charlie Chaplin, da Moretti a Troisi e Benigni –, dei successi e delle inevitabili delusioni. La lettura scorre, divertita e divertente, lungo pagine scritte con la leggerezza e la sensibilità tipiche dei suoi film, che cercano anche di capire come muoversi in una società dell’immagine di cui ci crediamo protagonisti mentre ne siamo i burattini. A parlare è ovviamente Maurizio Nichetti, che si propone come testimone oculare e laterale dei cambiamenti di costume, politica e linguaggi della comunicazione che riguardano tutti noi.