Sei poesie

Charles Bukowski
Charles Bukowski – Tutti dicevano che era un bastardo n. 11/2016
Sei poesie

 

Sei poesie di “Hank” Chinaski. Sei componimenti che puzzano di alcol, sperma e morte, coerenti alla poetica di quel vecchio sporcaccione che abbiamo imparato ad amare o detestare, in base alla nostra propensione interiore. Sei liriche che profumano, tuttavia, di un’umanità autentica e spontanea, trattenuta – con accanimento – da uno scrittore che ha sempre faticato a lasciar emergere le proprie inclinazioni più intime. Nel tempestoso mare magnum del cinismo bukowskiano si aprono talvolta squarci di sereno. Ed è soprattutto nelle poesie che il nostro più direttamente li rivela, perennemente rivestiti di un onesto pudore. È sempre in esse che Bukowski ci parla con maggiore chiarezza della sua visione del mondo, dei maestri che l’hanno ispirato, dei suoi interessi e dei suoi sogni. Senza contraddire l’immagine di lui che emerge dai racconti, ma ribadendone la vena anticonformista e la complessità letteraria. Svelando tutti i suoi paradossi. Che sono pure i nostri.

 

L. S.

 

Rimpatriata

 

Il gatto m’ha spruzzato

il computer

e lo ha messo

ko.

così rieccomi

alla mia vecchia

macchina da scrivere.

è più

resistente.

sopporta

piscio di gatto,

birra vino

rovesciati,

cenere di sigaro

e sigaretta,

praticamente ogni cazzo

di cosa.

mi ricorda

me stesso.

bentornata

vecchia mia,

dal vecchio

tuo.

 

Sì sì

 

Quando Dio creò l’amore non ci ha aiutato molto

quando Dio creò i cani non ha aiutato molto i cani

quando Dio creò le piante fu una cosa nella norma

quando Dio creò l’odio ci ha dato una normale cosa utile

quando Dio creò Me creò Me

quando Dio creò la scimmia stava dormendo

quando creò la giraffa era ubriaco

quando creò i narcotici era su di giri

e quando creò il suicidio era a terra

 

quando creò te distesa a letto

sapeva cosa stava facendo

era ubriaco e su di giri

e creò le montagne e il mare e il fuoco

allo stesso tempo

 

ha fatto qualche errore

ma quando creò te distesa a letto

fece tutto il Suo Sacro Universo.

 

Il cuore che ride

 

La tua vita è la tua vita.

non lasciare che le batoste la sbattano nella cantina dell’arrendevolezza.

stai in guardia.

ci sono delle uscite.

da qualche parte c’è luce.

forse non sarà una gran luce ma la vince sulle tenebre.

stai in guardia.

gli dèi ti offriranno delle occasioni.

riconoscile, afferrale.

non puoi sconfiggere la morte ma puoi sconfiggere la morte in vita, qualche volta.

e più impari a farlo di frequente, più luce ci sarà.

la tua vita è la tua vita.

sappilo finché ce l’hai.

tu sei meraviglioso

gli dei aspettano di compiacersi in te.

 

Stile

 

Lo stile è una risposta a tutto.

un nuovo modo di affrontare un giorno noioso o pericoloso

fare una cosa noiosa con stile è meglio che fare una cosa pericolosa senza stile.

fare una cosa pericolosa con stile è ciò che io chiamo arte.

La corrida può essere arte

Boxare può essere arte.

Amare può essere arte.

Aprire una scatola di sardine può essere arte.

Non molti hanno stile.

Non molti possono mantenere lo stile.

Ho visto cani con più stile degli uomini,

Sebbene non molti cani abbiano stile.

I gatti ne hanno in abbondanza.

 

Quando Hemingway si è fatto saltare le cervella con un fucile, quello era stile.

Alcune persone ti insegnano lo stile.

Giovanna d’Arco aveva stile.

Giovanni il Battista.

Gesù.

Socrate.

Cesare.

García Lorca.

In prigione ho conosciuto uomini con stile.

Ho conosciuto più uomini con stile in prigione che fuori di prigione.

Lo stile è una differenza, un modo di fare, un modo di esser fatto.

Sei aironi tranquilli in uno specchio d’acqua, o tu,

mentre esci dal bagno nuda senza vedermi.

 

Qualche consiglio per prepararsi

 

Sarebbe bello morire alla macchina da scrivere invece che in un letto

con il culo appiccicato a una padella fredda.

Una volta andai all’ospedale a trovare un mio amico scrittore che stava morendo

un pezzetto alla volta

il peggior modo possibile.

Così a ogni visita

(quando era in sé) continuava a

parlarmi

della sua

scrittura (di come non fosse un dono

ma una magica ossessione)

E non si preoccupava delle

mie visite perché

lui sapeva che io capivo perfettamente che cosa stava

dicendo.

Al suo funerale

mi aspettavo che si alzasse dalla

bara e dicesse: “Chinaski,

è stato bello così,

ne è valsa pena”

non ha mai saputo come ero fatto

perché prima che ci conoscessimo

era già diventato cieco

ma sapeva

che io capivo

la sua lenta e terribile

morte.

Una volta gli dissi che

gli dei lo stavano punendo

perché scriveva troppo

bene.

Io spero di non essere mai così

bravo, io voglio morire con la mia testa buttata su questa

macchina da scrivere

3 righe alla fine della

pagina

una sigaretta consumata tra le

dita, la radio ancora accesa

voglio solo scrivere

abbastanza bene per

finire

così.

 

Un uccello azzurro

 

nel mio cuore c’è un uccello azzurro che

vuole uscire

ma con lui sono inflessibile,

gli dico: rimani dentro, non voglio

che nessuno ti

veda.

 

nel mio cuore c’è un uccello azzurro che

vuole uscire

ma io gli verso addosso whisky e aspiro

il fumo delle sigarette

e le puttane e i baristi

e i commessi del droghiere

non sanno che

lì dentro

c’è lui

 

nel mio cuore c’è un uccello azzurro che

vuole uscire

ma io con lui sono inflessibile,

gli dico:

rimani giù, mi vuoi fare andar fuori

di testa?

vuoi mandare all’aria tutto il mio

lavoro?

vuoi far saltare le vendite dei miei libri in

Europa?

 

nel mio cuore c’è un uccello azzurro che

vuole uscire

ma io sono troppo furbo, lo lascio uscire

solo di notte qualche volta

quando dormono tutti.

gli dico: lo so che ci sei,

non essere

triste

 

poi lo rimetto a posto,

ma lui lì dentro un pochino

canta, mica l’ho fatto davvero

morire,

dormiamo insieme

così col nostro

patto segreto

ed è così grazioso da

far piangere

un uomo, ma io non

piango, e

voi?

Adesso ci sono computer e ancora più computer

e presto tutti ne avranno uno,

i bambini di tre anni avranno i computer

e tutti sapranno tutto

di tutti gli altri

molto prima di incontrarli

e così non vorranno più incontrarli.

Nessuno vorrà incontrare più nessun

altro mai più

e saranno tutti

dei reclusi

come me adesso.

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