Studio Ghibli. L'animazione utopica e meravigliosa di Miyazaki e Takahata

Andrea Fontana & Enrico Azzano
2015-05-12 12:33:04
Studio Ghibli. L'animazione utopica e meravigliosa di Miyazaki e Takahata

Presentato negli scorsi giorni al Future Film Festival, il volume Studio Ghibli. L’animazione utopica e meravigliosa di Miyazaki e Takahata sta già suscitando la curiosità e l’interesse degli appassionati di animazione. Gli autori sono Enrico Azzano e Andrea Fontana, per la collana Heterotopia (tra le più vivaci del momento, tra l’altro) della casa editrice milanese Bietti. Proprio Azzano ci ha concesso un’intervista, che proponiamo di seguito.

1. Come è nata l’idea del libro?
La paternità è tutta di Andrea Fontana, che ha proposto il libro alla Bietti e ha atteso pazientemente che mi decidessi. Su Miyazaki e lo Studio Ghibli avevo già scritto parecchio – la tesi in un’epoca oramai lontana lontana, alcuni saggi, numerose recensioni online e cartacee – e pensavo di concludere il mio personalissimo rapporto critico con due recensioni che si annunciavano dolorosissime: Si alza il vento e La storia della principessa splendente. Alla fine ha prevalso il “momento storico” e la sua contestualizzazione, che è poi la base di partenza e il centro gravitazionale del libro: lo Studio Ghibli di Miyazaki e Takahata è arrivato all’ultimo atto, si è concluso un percorso iniziato ufficialmente nel 1985, ma che ha radici profonde negli anni Sessanta e Settanta, nell’evoluzione dell’industria degli anime. Insomma, un libro che ha confini temporali precisi: un inizio, con i primi lavori alla Toei Dōga, e purtroppo anche una fine.
2. Il rapporto dello Studio Ghibli con l’audience italiana è stato difficoltoso o naturale?
È ancora difficile e non cambierà. Takahata resta un nome esotico, sconosciuto ai più, e i film di Miyazaki incassano poco, anche se il suo immaginario è oramai diventato popolare e il grande pubblico ha iniziato a conoscere Totoro, Ponyo, La città incantata. Ma il discorso andrebbe esteso a tutta l’animazione tradizionale, sacrificata sull’altare della computer grafica, del 3D, delle produzioni standardizzate, prevedibili, seriali e rassicuranti. Un qualsiasi episodio di Madagascar ha dominato il box office, mentre Pom Poko è uscito solo in home video: mi sembra una pietra tombale su qualsiasi ottimistica previsione.
3. Il rapporto tra Miyazaki e lo Studio è quello tra un autore e una “factory” oppure il concetto di autorialità andrebbe rivisto e corretto in questo contesto?
Miyazaki è un padre padrone benevolo, indubbiamente da ammirare ma difficile da seguire e da accontentare. Le sue opere sono ovviamente il risultato di un mastodontico lavoro (e sacrificio) di gruppo, e di un percorso di maturazione artistica che si è giovato della lezione e collaborazione di animatori come Yasuji Mori e Yasuo Ōtsuka, ma qualsiasi aspetto dei suoi film è profondamente miyazakiano, dalle scelte cromatiche e di design alla struttura narrativa e ai temi affrontati. L’asse portante dello Studio Ghibli, sia dal punto di vista economico che immaginifico, è miyazakiana. Takahata è sempre stato una sorta di meraviglioso battitore libero, un regista/autore dall’elevato profilo intellettuale ma non un disegnatore, mentre Miyazaki è regista, disegnatore, character e mecha design e via discorrendo. È un Autore a trecentosessanta gradi, nel senso più completo possibile, un regista che ha il pieno controllo su ogni singolo fotogramma, sul mondo che ha immaginato, sui suoi colori, sui dettagli, persino sul vento che soffia tra le foglie. Ma questo è il bello dell’animazione di qualità, spesso fatta con tanta fatica e con pochi soldi: Miyazaki (e Takahata) hanno potuto realizzare con grandi mezzi il sogno di qualsiasi animatore.
4. Qual è infine il posto dello Studio Ghibli nella storia dell’animazione?
Vale il ragionamento di prima: Miyazaki e Takahata hanno potuto realizzare con grandi mezzi il sogno di qualsiasi animatore. Lo Studio Ghibli è una meravigliosa utopia che si è realizzata grazie al sostegno della Tokuma, al talento e alla volontà dei suoi fondatori, alla risposta sempre più entusiastica del pubblico giapponese. Lo Studio Ghibli è la Disney dei primi decenni, è la Pixar senza fasi di stallo e derive smaccatamente commerciali, è i Fleischer Studios con un po’ di fortuna, è Norštejn con tanti soldi e animatori a disposizione. Lo Studio Ghibli, quantomeno quello dell’era Miyazaki & Takahata, mi sembra un’esperienza irripetibile.

©cinefiliaritrovata.it

11 maggio 2015

Ultimi post dal blog

Se, per ingiunzione pasoliniana, la realtà scrive sé stessa attraverso le immagini, delegandosi alla loro carne, alla loro materia fibrosa (di luce), dentro il flusso ininterrotto di quadri, inquadrature che danno senso alle cose, in un enorme arazzo appeso alle pareti del tempo, in cui anche i soggetti non possono che essere assoggettati alla dimensione iconografica, "scritta" del mondo; allora anche la storia, soprattutto quella recente, non può che passare da questo cursorio andirivieni di scene, scrutabile, auscultabile in una continuità e concentricità di schermi, film dentro ai film, obiettivi dentro obiettivi. Il racconto della storia, tanto più nell'ambito della [...]
«Il Centro Culturale Giovanile di Via Caldieri 66, nel quartiere Vomero, tappa imprescindibile per gli appassionati di cinema dei primi anni 90. A livello artistico il Centro ha dato origine ad una piccola Nouvelle Vague Vomerese, cullando abilità e ingegno di molta gioventù […] Paolo, Stefano, Gianluca e io, sempre insieme. Il saggio di Loparco sui cortometraggi di Paolo Sorrentino, in particolare sui suoi lavori giovanili, esce in occasione del trentennale della realizzazione di Dragoncelli di fuoco(ottobre 1994) – da un soggetto di Paolo, autore della sceneggiatura, assieme a me e all’amico fraterno Giacomo Matturro –, che segna anche la mia [...]
Trent ’anni non bastano. Né mai sarà sufficiente qualunque distanza temporale dalla sua scomparsa per sopire il senso di inadeguatezza, l’incurabile timore reverenziale e di lesa maestà scrivendo del genio di Gian Maria Volonté. Una genialità controversa, travolta dalle mistificazioni, salvaguardata dal mistero. Quel suo sguardo severo nutrito dall'esigenza di perfezione sopravvive nelle coscienze mai abbastanza critiche, al punto da indurre un autore a posticipare di sei anni la pubblicazione di un libro a lui dedicato perché “non si sentiva all'altezza”. Questi risponde al nome di Stefano Loparco, saggista navigato e rispetta- to, il cui L’ultimo sguardo. Vita [...]

Ultime uscite

François Ozon

François Ozon

Inland n. 2/2016
Il secondo numero di INLAND è il primo volume dedicato in Italia a François Ozon. Regista tra i generi, firma sfuggente all’etichetta d’autore, nei suoi film Ozon fa riverberare echi [...]
Fiume Diciannove - Il Fuoco sacro della Città di Vita
1919-2019. Un secolo fa Gabriele d’Annunzio entrava in Fiume d’Italia, dando vita a quella che sarebbe stata una rivoluzione durata cinquecento giorni. Un’atmosfera febbricitante e festosa, ma anzitutto sacra, qui [...]
Aldo Lado

Aldo Lado

Inland n. 9/2019
Quello che stringete tra le mani è il numero più complesso, stratificato, polisemantico del nostro – vostro – INLAND. Quaderni di cinema. Lo è innanzitutto grazie al parco autori, mai [...]
Dylan Dog - Nostro orrore quotidiano
Detective dell’Occulto, Indagatore dell’Incubo, Esploratore di Pluriversi: come definire altrimenti Dylan Dog, dal 1986 residente al n. 7 della londinese Craven Road? Le sue avventure – che affrontano tutti gli [...]
Dino Buzzati - Nostro fantastico quotidiano
Vi sono autori, come disse una volta Conan Doyle, che «hanno varcato una porta magica». Tra questi spicca Dino Buzzati, che ha condotto il fantastico nel cuore pulsante della materia. [...]
William Lustig

William Lustig

Inland n. 13/2020
Gennaio 2015, riunone di redazione: si discute a proposito della nascita di INLAND. Quaderni di cinema. A chi dedicare i primi tre numeri? Idee tante, unanimità poca. Restano quattro progetti, [...]
Jorge Luis Borges - Il Bibliotecario di Babele
Jorge Luis Borges è un autore oceanico, un crocevia di esperienze, storie, civiltà e piani dell’essere, un caleido­scopio nel quale il passato si fa futuro e il futuro si rispecchia [...]
Rote Armee Fraktion

Rote Armee Fraktion

Inland n. 18/2024
GRATUITO PER I NOSTRI LETTORI UN ESTRATTO DELLA COPIA DIGITALE DI QUESTO NUOVO INLAND E ALCUNI TESTI DA LEGGERE ONLINE Due anni fa, nel concepire il nuovo corso di INLAND, con [...]
Antonio Bido

Antonio Bido

Inland n. 11/2019
Girata la boa del decimo numero, INLAND. Quaderni di cinema compie altri due significativi passi in avanti. Innanzitutto ottiene il passaporto. A rilasciarlo è stato il Paradies Film Festival di Jena [...]
Carlo & Enrico Vanzina

Carlo & Enrico Vanzina

Inland n. 7/2018
INLAND. Quaderni di cinema numero #7 nasce nell’ormai lontano dicembre 2017, in un bar di Milano dove, di fronte al sottoscritto, siede Rocco Moccagatta, firma di punta di tutto quel [...]
Lav Diaz

Lav Diaz

Inland n. 3/2017
È da tempo che noi di INLAND pensiamo a una monografia dedicata a Lav Diaz. Doveva essere il numero #1, l’avevamo poi annunciato come #2, l’abbiamo rimandato in entrambe le [...]
Mike Flanagan

Mike Flanagan

Inland n. 16/2023
Lo specchio è un simbolo polisemantico. Investe la sfera delle apparenze, ma anche quella dei significa(n)ti. Chiama in causa l’estetica, la filosofia e, insieme, la psichiatria. È l’uno che contiene [...]
Manetti Bros.

Manetti Bros.

Inland n. 14/2022
Febbraio 2020. Inland. Quaderni di cinema numero #13 va in stampa con una nuova veste. Brossura, dorso rigido, grammatura della copertina aumentata. Il numero è dedicato a William Lustig, alfiere [...]
Lune d'Acciaio - I miti della fantascienza
Considerata da un punto di vista non solo letterario, la fantascienza può assumere oggi la funzione un tempo ricoperta dai miti. I viaggi nello spazio profondo, le avventure in galassie [...]
Rob Zombie

Rob Zombie

Inland n. 1/2015
Con la parola inland si intende letteralmente ciò che è all’interno. Nel suo capolavoro INLAND EMPIRE, David Lynch ha esteso la semantica terminologica a una dimensione più concettuale, espansa e [...]
Pupi Avati

Pupi Avati

Inland n. 10/2019
Numero #10. Stiamo diventando grandi. Era da tempo che pensavamo a come festeggiare adeguatamente questa ricorrenza tonda, questo traguardo tagliato in un crescendo di sperimentazioni editoriali, collaborazioni, pubblicazioni sempre più [...]
Philip K. Dick - Lui è vivo, noi siamo morti
Celebrato in film, fumetti e serie tv, Philip K. Dick ha stregato gli ultimi decenni del XX secolo. Ma il suo immaginario era talmente prodigioso che, a furia di sondare [...]
Sergio Martino

Sergio Martino

Inland n. 5/2017
Giunto al quinto numero, INLAND. Quaderni di cinema affronta uno snodo cruciale, fatto di significative ed emblematiche svolte che segnano uno scarto, un’apertura rispetto alla precedente linea editoriale. Innanzitutto la scelta del [...]
Carlo Verdone

Carlo Verdone

Inland n. 12/2019
"Vi ho chiesto di mettere la mia moto Honda Nighthawk in copertina perché su quella moto c'è passato il cinema italiano. Su quella moto io sono andato e tornato da [...]
Rob Zombie Reloaded

Rob Zombie Reloaded

Inland n. 8/2019
Giunto all’ottavo fascicolo, INLAND. Quaderni di cinema riavvolge per un attimo la pellicola della sua breve ma significativa storia, tornando a percorrere i passi compiuti nel 2015 quando aveva aperto [...]
America! America? - Sguardi sull'Impero antimoderno
L’impero statunitense ha sempre generato nella cultura italiana reazioni contrastanti, che spaziano da un’esaltazione semi-isterica a una condanna a priori, altrettanto paranoica. Sembra sia pressoché impossibile, per chi si confronta [...]
Dario Argento

Dario Argento

Inland n. 15/2022
Tutto è nato da Occhiali neri (2022). Dalla sua visione, certo, ma anche dal dibattito che il film ha riaperto a proposito di Dario Argento e di tutto ciò che [...]
Walt Disney - Il mago di Hollywood
«Credo che dopo una tempesta venga l’arcobaleno: che la tempesta sia il prezzo dell’arcobaleno. La gente ha bisogno dell’arcobaleno e ne ho bisogno anch’io, e perciò glielo do». Solo un [...]
4-4-2 - Calciatori, tifosi, uomini
Nel calcio s’intrecciano oggi le linee di forza del nostro tempo; talvolta vi si palesano le sue fratture, i suoi non-detti. Ecco perché il quattordicesimo fascicolo di «Antarès» è dedicato [...]
Nicolas Winding Refn

Nicolas Winding Refn

Inland n. 4/2017
Perché Nicolas Winding Refn? La risposta è semplice: perché, piaccia o no, è un autore che, più di altri, oggi ha qualcosa da dire. Sebbene sempre più distante dalle logiche [...]
Michele Soavi

Michele Soavi

Inland n. 6/2018
Il nuovo corso di INLAND. Quaderni di cinema, inaugurato dal numero #5, dedicato a Sergio Martino, è contraddistinto da aperture al cinema italiano, al passato, a trattazioni che possano anche [...]

Best seller

Autobiografia involontaria
Maurizio Nichetti è famoso come regista di Ratataplan, Ho fatto splash, Ladri di saponette, Volere volare, che sono stati visti [...]

Articoli piu' letti