Molti narratori non ancora affermati si sono sentiti consigliare di raccontare solo ciò che conoscono. Si dà il caso però che molti veri narratori ottengano grandi risultati senza spostarsi dal salotto di casa: Salgari non superò mai il tratto Verona-Torino, ma nessuno lo direbbe leggendo le avventure del suo Sandokan.
Noah Baumbach, allo stesso modo, di rado si è mosso da New York, ma guardando a sé è riuscito a raccontare le crisi della sua generazione meglio di tanti altri. Figlio artistico di Woody Allen e della scena americana nineties, ha reso divertenti e toccanti strappi familiari e accidentati percorsi identitari, facendone ritratti universali.
Dagli esordi sitcom alla complessità dell’ultima fatica, Storia di un matrimonio, il libro insegue il filo delle “crisi” messe in scena da un autore poco approfondito, che pure sa tratteggiare le piccole crepe dell’oggi con rara eleganza.