Ernst Jünger. Un dandy nelle tempeste d'acciaio
Nicolaus Sombart«Coscienza stilistica della Germania»: così Nicolaus Sombart, figlio del più celebre Werner, definì uno Jünger ormai centenario, già entrato a pieno titolo nel panteon della grande letteratura novecentesca. Lo fece in un fulmineo e chirurgico ritratto, uscito su «Der Tagesspiegel» il 29 marzo 1995 e qui tradotto per la prima volta in italiano. Lo scrittore vide nel Contemplatore Solitario uno dei prediletti figli del (suo) secolo, di cui seppe indossare tutte le maschere e percorrere ogni svolta epocale. Aggiungendovi un dettaglio, mai messo a fuoco dalla critica: l’idea di un dandismo inteso come distinzione interiore, resa stilistica di sé, sovrana indipendenza dal potere e dalla Storia. Anarca, ribelle, soldato e dandy, a proprio agio nelle tempeste d’acciaio della Prima guerra mondiale e in quei territori dove il tempo naufraga: ecco lo Jünger dipinto da Sombart, impegnato in un’ininterrotta battaglia combattuta su un fronte anzitutto interiore.